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“La risposta è tante, anzi tantissime! Da poter andare incontro alle esigenze di tutti noi.”

Abbiamo chiesto alla Dottoressa Flavia Capuzzello, Coordinatrice di AcquaLAB e Dottore in Chimica, quante tipologie di acqua esistano e come si possano classificare.


Interessante, e come possiamo capire quali differenze ci sono tra tutte queste tipologie?

“Ci sono tre parametri fondamentali che combinati differentemente tra di loro caratterizzano le varie tipologie di acqua: sono i sali minerali, la quantità di gas ed il residuo fisso.”


Dunque in base a come variano questi tre paramenti si possono avere acque di tanti tipi, ognuna diversa dall’altra?


"Esattamente, e possiamo classificarle e differenziarle, basandoci ad esempio sul valore del residuo fisso, grazie al quale è possibile determinare la concentrazione di sali minerali disciolti in un litro di acqua.”


Come si ottiene questo dato Dottoressa?


"Analizzando il sedimento residuo prodotto da un litro di acqua che facciamo evaporare in laboratorio ad una temperatura di 180°. Questo è un valore importante, e proprio per questo si può controllare sull’etichetta delle minerali in commercio, dove viene espresso in milligrammi per litro (mg/l)."


Ci diceva poi che esiste una classificazione anche in base ai gas contenuti nell’acqua e alla composizione di sali minerali.


"Certamente, partiamo dalla classificazione legata al contenuto di gas nell'acqua, che possiamo declinare in cinque tipologie:

1) l'acqua naturale non gassata o acqua piatta, che viene imbottigliata come sgorga dalla sorgente,

2) l’acqua gassata, che viene addizionata artificialmente con anidride carbonica e

3) l’acqua acidula dove la quantità di anidride carbonica è maggiore di 250 milligrammi per litro. Poi abbiamo

4) l’acqua effervescente naturale che, come dice la definizione stessa, è presente naturalmente alla sorgente. Qui abbiamo un valore dell’anidride carbonica che è uguale o supera i 250 milligrammi per litro. Infine abbiamo

5) l’acqua parzialmente o totalmente degassata, che subisce un procedimento mediante il quale viene eliminato o diminuito il naturale contenuto di anidride carbonica."


Ci sono davvero molte cose da sapere sull’acqua, cosa ci può dire della classificazione delle acque riferita ai Sali minerali?

 

"Qui l’argomento si fa più articolato, andiamo infatti a parlare di quello che è comunemente noto come RESIDUO FISSO.


Questo mette in relazione l’acqua con la quantità di sali minerali e oligoelementi misurati come dicevamo in milligrammi e contenuti in un litro. Anche in questo caso, come per i gas, abbiamo diverse definizioni basate sul valore del residuo fisso riscontrato.

Procediamo con ordine e andiamo ad analizzare la prima tipologia, ovvero l’acqua minimamente mineralizzata, quella che ha un tenore salino che può arrivare fino a 50 milligrammi di residuo fisso per litro. Parliamo in questo caso di acque definite “leggere” che vantano grandi benefici per l’organismo e favoriscono la diuresi facilitando anche l’espulsione di piccoli calcoli renali.


Proseguiamo poi con le acque oligominerali, quelle cioè povere di sali minerali con valori che vanno da 51 fino a 500 milligrammi per litro. Contengono poco sodio e sono considerate ideali come acque da tavola indicate per la dieta di ogni giorno. Anche queste svolgono un’ottima azione diuretica, soprattutto se restiamo su valori contenuti, più orientati al basso che non all’alto. Qui da noi, in Italia sono quelle maggiormente diffuse, orientativamente parliamo di un buon 50-60% della totalità delle acque commercializzate.


Continuando troviamo le acque mediamente mineralizzate, qui si hanno numeri nettamente più importanti, parliamo di valori che oscillano tra i 501 e i 1.500 milligrammi per litro. Queste tipologie di acqua contengono un’alta percentuale di sali minerali e sono meno indicate come acque da pasto.


Infine abbiamo le acque fortemente mineralizzate, con valori che partono da oltre 1.500 milligrammi per litro. Sono acque molto ricche di sali. Per questo sono spesso utilizzate per uso medicamentoso, come le acque termali, e solo da consumare al bisogno preferibilmente su consiglio medico.


Entrando più nel merito possiamo approfondire e classificare ulteriormente le acque sulla base della composizione dei sali minerali, qui definiamo:

le acque come bicarbonato-calciche quando hanno un tenore di calcio > 600 mg/l,

le acque clorurate quando il tenore di cloruro è > 200 mg/l,

le acque solfate il cui tenore dei solfati è > 200 mg/l,

le acque magnesiache con tenore di magnesio > 50 mg/l,

quelle contenenti fluoro dal tenore > 1mg/l,

le acque ferruginose dal tenore di ferro > 1mg/l.

Abbiamo anche le acque di tipo sodico dal tenore di sodio > 200 mg/l e per finire le famose acque iposodiche indicate per le diete povere di sodio dal tenore < 20 mg/l."


L’argomento è davvero complesso e molto interessante, è possibile saperne di più?

 

“Certamente, proprio per questo i professionisti di AcquaLAB offrono la loro consulenza, per comprendere bene le esigenze di chi voglia utilizzare l’acqua quale strumento di benessere e di prevenzione.”

 

Grazie alla Dottoressa Capuzzello di AcquaLAB per il tempo che ci ha dedicato e a presto con un nuovo Speciale di Acqua e Salute.


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